Geologia della Valle Morobbia
La Valle Morobbia è impostata lungo il contatto fra la zona delle radici delle Alpi centrali e lo zoccolo cristallino delle Alpi meridionali, marcato da un’importante faglia con piano molto inclinato e orientata est – ovest: la Linea Insubrica. Questa struttura si estende dalla Valtellina al Piemonte e si è formata a partire dall’Oligo-Miocene 25 milioni di anni fa (ma), lungo di essa è stato riconosciuto uno scivolamento laterale di oltre 60 km.
A nord della Linea Insubrica, in sponda destra della Valle Morobbia, si trova la Zona del Tonale e gli Gneiss di Melirolo, questi ultimi derivanti da rocce della Bregaglia (30 ma), deformate a causa dei movimenti lungo la faglia. Immediatamente a sud della Linea Insubrica sono presenti lenti di dolomia Triassica (225 – 180 ma) non metamorfizzate. Il fianco sud della Valle Morobbia è interamente impostato nello Zoccolo cristallino delle Alpi meridionali (Zona di Strona Ceneri), che consiste in gneiss, micascisti e rocce basiche, di età paleozoica (2500 – 300 ma). I “filoni” contenti ferro interessano solamente il versante sinistro della Valle e appartengono al vasto distretto minerario che comprende Dongo e la Val Cavargna, in Italia, e alcune valli vicine in Ticino.
Le mineralizzazioni della Morobbia sono costituite soprattutto da solfuri di ferro con prevalenza di pirrotina e pirite con tracce di calcopirite. L’accumulo del minerale è avvenuto in corrispondenza delle faglie che hanno rappresentato la via preferenziale di circolazione dei fluidi ricchi di minerali. La formazione dei giacimenti è riportabile al tardo paleozoico (Carbonifero – Permiano, 345 – 225 ma).